Malattie Respiratorie

L’attività del servizio di fisiopatologia respiratoria si è sviluppata negli ultimi anni in seguito alla crescita epidemiologica delle malattie respiratorie e all`esigenza di curare le stesse con competenza e professionalità. Oggi rappresenta il punto di riferimento specialistico della struttura, compresa l`oncologia polmonare, ma è altresì in grado di soddisfare, con un ambulatorio autonomo, le esigenze di pazienti non ricoverati.

La Dott.ssa SILVANA BAGNATO specialista in Pneumologia e responsabile del servizio, si occupa già da anni di broncopatie ostruttive – COPD, asma – assicurando ai pazienti una presenza costante nel loro iter terapeutico e privilegiando la prevenzione. Attraverso numerosi stages presso strutture prestigiose, ha intrapreso un percorso di perfezionamento che prevede ulteriori e più innovative metodiche da sviluppare nei prossimi anni. Ultima conquista di questa evoluzione è la Ventilazione meccanica non invasiva, dedicata ai pazienti con gravi insufficienze respiratorie, non corrette da terapia medica. Degli esami che seguono solo la polisonnografia e la ventilazione non invasiva vengono ristretti al regime di ricovero; tutti gli altri possono essere eseguiti anche in regime ambulatoriale.

Esame attraverso il quale viene valutata la funzionalità respiratoria, sia nel suo aspetto normale che evidenziando disventilazioni patologiche; è fondamentale per il paziente ostruito, come ad esempio l`asmatico, perché consente di qualificare il grado di ostruzione e di modificare la terapia in base ad esso. Per qualificare se l`ostruzione è reversibile o meno è possibile fare una doppia valutazione spirometria, prima e dopo l`inalazione di un farmaco broncodilatatore. Per gli sportivi, se è necessario, la spirometria può essere integrata dalla determinazione della ventilazione massima volontaria. L`esame non è invasivo né fastidioso: il paziente viene invitato a respirare in un boccaglio sterile collegato allo pirometro, modulando l`in e l`espirazione secondo come richiesto dall`operatore.

E’ la tecnica che, attraverso un prelievo arterioso, consente di misurare la quantità di ossigeno ed anidride carbonica nel sangue, cioè il nostro stato di “respirazione intera”. È indispensabile per valutare e correggere l`insufficienza respiratoria e l`equilibrio acido-base.

Ovvero la lettura non invasiva della saturazione di ossigeno nel sangue. Il suo rilevamento è paragonabile alla misurazione della pressione arteriosa: rapido, eseguito con un lettore che viene applicato al dito del paziente. Molto utile in tutte le patologie dispnoizzanti per quantificare il grado di mancanza di ossigeno e correggerlo con opportuna erogazione dello stesso.

E’ il test da sforzo respiratorio più usato in quanto facile e diagnostico. Consiste nel fare compiere al paziente un percorso a passo rapido per 6 minuti, monitorando la saturazione di ossigeno e valutando la comparsa di dispnea.

E’ lo studio del tracciato respiratorio registrato durante il sonno. Assolutamente indolore, si esegue applicando al paziente elettrodi e sensori che captano diversi parametri : ossigeno nel sangue – russamento – apnee (cioè le fasi in cui il respiro si arresta). Il fine è quello di evidenziare un gruppo particolare di insufficienze respiratorie notturne e le patologie ad esse correlate: OSAS.

E’ la tecnica che permette di rendere efficace la respirazione e migliorarne i parametri gasanalitici mediante una macchina, detta ventilatore, che fornisce al paziente una pressione di supporto al respiro. È ovviamente dedicata a una ben definita categoria di soggetti, affetti da gravi disventilazioni restrittive od ostruttive con conseguente insufficienza respiratoria non corretta da terapia medica e dall`ossigeno. Il paziente viene collegato al ventilatore mediante una mascherina nasale o facciale, aiutato a respirare mantenendo la propria autonomia sugli atti respiratori, ma ricevendo una pressione che snellisce il lavoro muscolare e migliora i parametri del suo pattern-pO2, pCO2, pH. Poiché l`adeguamento alla macchina deve essere dolce e graduale, il medico sosterrà psicologicamente il paziente e gli sarà accanto nelle prime fasi della terapia, controllando con frequenti emogas i risultati raggiunti. Al termine del trattamento il paziente è, di norma messo in condizione di ventilare autonomamente a domicilio, con una macchina fornita dalla AUSL di appartenenza.

Medico responsabile